Riccardo Manfredi
E' cominciata proprio così.
A 21 anni, nella primavera del 1994, tra il castello e il greto dell'Enza, dopo aver smesso finalmente di fare l'alpino.
Fu Oreste Braghieri, che qualche anno prima (1991) aveva fondato a Montecchio insieme a Gianluca Albertazzi, Stefano Beltrami, Enzo Toto e Bruno Venturi La Nuova Complesso Camerata, a coinvolgermi in un laboratorio teatrale su “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Poi, nella Stanza del Bargello, che l'allora Assessore alla Cultura Fausto Bigliardi ci aveva assegnato come sala prove, è cominciata l'avventura picaresca di “Verdi, un maestro racconta l'Emilia” (1994), sempre lì ha preso forma “Il ritorno è un addio alla fanciullezza. Vita e canti di Dino Campana” premio scenario 1995.
Ma si sa che il tempo, lo spazio, le persone e le parole cambiano e quindi la Stanza del Bargello si è risvegliata in ufficio.
Da quel momento ho fatto teatro in Emilia, Sardegna, Sicilia e Cuba, tra scuole, strade, teatri, palestre, periferie e boschi.
Questo girovagare mi ha insegnato a considerare quello che si ha intorno come una componente attiva del momento teatrale.
Alla continua ricerca di realtà particolari ho lavorato come scenografo per la Conga Los Hoyos di Santiago de Cuba, convinto che conquistare l'inutile sia l'unica possibilità per resistere e così evitare le condanne all'estinzione, che tanto vanno di moda in questi tempi.
Anche per questa volontà di conservazione (difendi, conserva, prega... cantava il poeta) nel 2015 m'invento CineVillon-l’immagine errante e comincio a registrare film digitali come “Appunti stregati su un'isola ribelle” sulla presenza africana nella cultura cubana e “Appunti per una Biancaneve sarda” dagli studi sul rapporto tra alchimia e fiaba di Giuseppe Sermonti, entrambi visibili su Youtube.
Il mio progetto dedicato a Asilo-Mundus è ispirato a Il Castello di Franz Kafka, il cantiere aprirà, dentro al castello di Montecchio, a febbraio 2019 per concludersi nel luglio dello stesso anno.
E' cominciata proprio così.
A 21 anni, nella primavera del 1994, tra il castello e il greto dell'Enza, dopo aver smesso finalmente di fare l'alpino.
Fu Oreste Braghieri, che qualche anno prima (1991) aveva fondato a Montecchio insieme a Gianluca Albertazzi, Stefano Beltrami, Enzo Toto e Bruno Venturi La Nuova Complesso Camerata, a coinvolgermi in un laboratorio teatrale su “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Poi, nella Stanza del Bargello, che l'allora Assessore alla Cultura Fausto Bigliardi ci aveva assegnato come sala prove, è cominciata l'avventura picaresca di “Verdi, un maestro racconta l'Emilia” (1994), sempre lì ha preso forma “Il ritorno è un addio alla fanciullezza. Vita e canti di Dino Campana” premio scenario 1995.
Ma si sa che il tempo, lo spazio, le persone e le parole cambiano e quindi la Stanza del Bargello si è risvegliata in ufficio.
Da quel momento ho fatto teatro in Emilia, Sardegna, Sicilia e Cuba, tra scuole, strade, teatri, palestre, periferie e boschi.
Questo girovagare mi ha insegnato a considerare quello che si ha intorno come una componente attiva del momento teatrale.
Alla continua ricerca di realtà particolari ho lavorato come scenografo per la Conga Los Hoyos di Santiago de Cuba, convinto che conquistare l'inutile sia l'unica possibilità per resistere e così evitare le condanne all'estinzione, che tanto vanno di moda in questi tempi.
Anche per questa volontà di conservazione (difendi, conserva, prega... cantava il poeta) nel 2015 m'invento CineVillon-l’immagine errante e comincio a registrare film digitali come “Appunti stregati su un'isola ribelle” sulla presenza africana nella cultura cubana e “Appunti per una Biancaneve sarda” dagli studi sul rapporto tra alchimia e fiaba di Giuseppe Sermonti, entrambi visibili su Youtube.
Il mio progetto dedicato a Asilo-Mundus è ispirato a Il Castello di Franz Kafka, il cantiere aprirà, dentro al castello di Montecchio, a febbraio 2019 per concludersi nel luglio dello stesso anno.